martedì 3 aprile 2012

Ingegneri ingegnanti contro Traduttori sognanti


“Il problema è tutto lì sai, loro sono ingegneri e li fanno cogli stampini, so’ tutti uguali, pensano solo alla loro carriera di merda e al resto lasciano il tempo che trovano”

L. era convinta, no… ma che convinta, aveva le prove, che la sua teoria fosse giusta. In 13 ore di viaggio da Roma a Oklahoma City, si decise a farmi vedere le cose come veramente stavano. Piano piano cominciai a capire che la sua non era che la vera realtà dei fatti. Chiunque sia mai uscito con un ingegnere, di qualsiasi tipo e livello, sa benissimo di ciò di cui sto parlando.  E’ difficile capire bene i loro meccanismi e i loro tempi di reazione alle cose, all’inizio ti colpiscono per le loro ambizioni per la voglia di puntare in alto e fare strada che hanno. Poi ti rendi conto che sarebbe bello se questo non fosse di solito accompagnato dall’ossessione, nonché deformazione professionale, di voler fare inquadrare la tua vita nelle stesse tabelle dove loro hanno costruito la propria. Non puoi essere una persona interessante se non hai un obbiettivo, e se hai fatto lettere e filosofia, beh…meglio che il tuo obbiettivo valga la pena aver perso tre anni della tua vita a studiare persone che scrivono libri interi su malesseri vari senza mai offrire una soluzione ai problemi. Questa per loro è la letteratura, un pacco di seghe mentali.

A volte con questo tipo di persone  è difficile pensare di poter costruire qualcosa, che non sia ovviamente un castello fatto di lego o un aeromobile spaziale. Quando c’è qualche problema affrontano le cose in un modo molto più semplice e matematico, se la cosa ha una soluzione allora non te ne devi preoccupare, se non ce l’ha ugualmente, che te ne preoccupi a fare. Per noi ferme sostenitrici dell’Ufficio Complicazioni Affari Semplici, non è mai stata una cosa intelligibile, se c’è un problema ci finiamo il fegato, soprattutto se non ha una soluzione – la troviamo. Tanti anni di traduzione a qualcosa sono serviti. Risolvere le cause perse è la nostra specialità.

Solo che uscire con un ingegnere vuol dire sapere di non essere nella sua lista delle priorità, anche se sicuramente nella top five di cose che gli piace fare. Ma si sa, prima il dovere e poi, tanto dopo, il piacere.  Devi avere pazienza  e cercare di farti strada per dare sempre il 100%, per non sollevare dubbi e per rimanere sempre entro quei limiti di emotività che riescono ad essere sopportabili. E’ vero, non troverai sempre gente che la pensa come te e si comporta come te.  Ed è un bene, io non potrei mai vivere con una persona uguale a me. Ad ogni modo si che sento la necessità di fare discorsi seri che non siano necessariamente utili, pratici e tangibili. Si che mi fascio la testa prima di essermela rotta e allo stesso modo sogno di poter avere una vita tranquilla e felice. Soprattutto che questa felicità non dipenda necessariamente e solamente da quanti soldi riesco a mettere in banca. Ho bisogno di rassicurazioni continue e ho sempre un sogno assurdo che mi piacerebbe avverare e che credo seriamente di raggiungere, prima o poi. Nonostante le persone così siano naturalmente attratte da altre estremamente organizzate e generalmente irremovibili, confido presto nel trovare un punto d'incontro. Sperando che ci aiuti a vivere più serenamente, che ci tolga questo timore che ci corrode da dentro, quello di poter perdere una persona da un momento all’altro, e di poter finalmente essere sicure di avere la chiave per una porta che solo noi possiamo aprire.